Mi presento, mi chiamo Mauro Fiorentini, ho 24 anni e vi scrivo da Ancona.
Era tanto tempo che cercavo un forum di appassionati "Peugeottisti", ma l'impresa sembrava ardua: per fortuna questa sera vi ho trovato, ed ho deciso di iscrivermi subito!
Premetto che non ho mai posseduto una Peugeot mia, ma per un paio d'anni ho potuto guidare una Ranch che mi è rimasta nel cuore. Procediamo con ordine

Mio papà ha fatto il commerciante di elettrodomestici per tutta la vita; aveva bisogno di auto spaziose e robuste, economiche nei consumi e nella manutenzione. A fine anni '90, comprò per la prima volta una Peugeot, una 405 Station Wagon verde bottiglia. Allora ero piccolo, ma quella macchina mi piaceva moltissimo. Mi sembrava una nave, così grande e col motore che tirava testardo come un mulo. Poi, nel 2000, papà fece il cambio, e comperò una Ranch 1.9 Diesel, di un bel colore blu metallizzato. Mai scelta fu più azzeccata!
Sotto le mani di papà, quella macchina ha trasportato lavatrici, frigoriferi, televisori, condizionatori e lavastoviglie per tutto il Centro Italia; i viaggi fino ad Arezzo o Firenze non erano infrequenti, e la sua zona di lavoro abituale era a cavallo tra le Marche e l'Umbria. Davvero instancabile, è stata anche una delle prime auto che io abbia guidato. Presa la patente con una Seat Arosa, papà a volte mi prestò la Ranch, per esempio quando dovevo andare a suonare lontano da casa e ci serviva una macchina grossa per portare tutti gli strumenti.
Nel 2007 comprai una moto, una Guzzi usata, che aveva bisogno di molte cure; rimasi a piedi un paio di volte, lontano da casa, ed anche in quelle occasioni la Ranch battè tutti i record ospitando la moto nel suo capiente vano posteriore.
Poi, nel 2008, papà dovette andare in pensione, a causa di una brutta malattia, e mi lasciò la sua auto. All'epoca, aveva 384'000 chilometri, e l'ammortizzatore anteriore destro era un pò ballerino. Sostituito quello e le gomme nuove, utilizzai la macchina per altre decine di migliaia di chilometri, spremendola fino ed oltre i suoi limiti.
Di aneddoti ce ne sono davvero a decine; una volta stavo per fondere, ad un certo punto per partire dovevo collegare un cavetto di rame dalla batteria al preriscaldatore delle candelette... ci rischiai persino grosso quando ci percorsi una mulattiera abbandonata a più di 1300 metri d'altitudine...
Ora la Ranch non c'è più, è diventata un cubetto di metallo... il suo generoso motore ha spirato alla bellezza di 420'447 chilometri.
Ma l'auto mi è rimasta nel cuore; ho appeso il suo leoncino cromato in cantina ed ora... eccomi qua!

Se vi ho annoiato con questo lungo discorso chiedo perdono [-o< e vi saluto!
Mauro.