Come promessovi mi rifaccio vivo dopo un intenso fine settimana nel quale ho provato la mia nuova Peugeot 207 Le Mans Series.
Prima di inserire le foto che ho scattato sabato pomeriggio, vado a descrivere un po’ le mie impressioni in merito a questa belvetta.
Finalmente è arrivato il grande giorno, il giorno che aspettavo da una settimana: sabato 25 luglio scorso parto col treno da Milano centrale alla volta di Lecco dove mi attendono per ritirare il bolide.
Arrivo in concessionaria, sbrigo alcune pratiche e poi vengo accompagnato al parcheggio interno dell’autosalone dove sono parcheggiate 5 Peugeot coperte da un telone.
La mia 207 è in pole davanti a tutte e pronta per essere accesa e portata via.
Aiuto la persona che mi ha venduto l’auto a togliere il telone protettivo e la belva si fa ammirare in tutto il suo splendore… bella lustra e aggressiva come potrete vedere a breve nelle foto.
Dopo una mezz’ora di spiegazioni su tutti gli optional presenti e sul funzionamento dei vari apparecchi, arriva il momento di accendere il motore: inserisco la chiave, giro e via che si accende il cruscotto… un insieme di luci e spie si accende contemporaneamente.
Aspetto che alcune di esse si spengano e via che faccio fare un ulteriore giro alla chiave: il motore parte e un rombo sordo, ma corposo si fa sentire in tutta la sua pienezza.
Un brivido mi parte dalla schiena fino a raggiungere le gambe che quasi mi tremano dall’emozione.
Inserisco la prima e via che salgo per la piccola rampa della concessionaria per avviarmi verso le strade di Lecco.
Direzione: il primo benzinaio che dista poche centinaia di metri. La belva è assetata, ma nonostante questo decido di fare poca benzina, giusto quello che mi basta per andare in montagna dove ho la casa e poi farmi un giretto in Svizzera e sfruttare il minor costo della benzina rispetto al nostro paese.
Parto alla volta di Como immettendomi sulla superstrada Milano – Lecco.
Accenno ad un sorpasso che prendo un po’ sotto giri in quinta marcia… nonostante questo noto con particolare piacere e grande sorpresa che la macchina riprende subito i giri e compie il sorpasso senza alcun problema passando da 90 km. A 120 in pochissimi secondi.
Ragazzi che ripresa!!!
Il percorso fino a casa mia in montagna procede senza alcun intoppo e cercando di capire a fondo tutti i comandi della macchina. Ne approfitto anche per sistemare bene il sedile.
Parcheggio la belva in box e, dopo circa 3 ore di sosta riparto alla volta di Saronno dove mi fermerò dalla mia ragazza fino al giorno successivo.
È la volta di attraversare il confine Italiano e fare il pieno di benzina in Svizzera.
45 Euro di pieno e si riparte per la dogana di Chiasso dove rientrerò in Italia… fortunatamente nessun controllo e quindi inutili stop per far vedere documentazioni varie ai doganieri.
Da Como mi immetto sull’autostrada A9 direzione Saronno e via che tiro un po’.
Che dire ragazzi, erano anni che non sentivo più quella sensazione di schiacciamento sui sedili quando affondi il pedale dell’acceleratore.
Una sensazione che poche macchine danno e devo ammettere che questa è una di quelle.
La prima sensazione che si ha quando si schiaccia l’acceleratore è di avere il turbo sempre inserito. La macchina non perde mai giri e, anche se si deve fare un sorpasso, basta una minima pressione sull’acceleratore che si è già oltre i 130 e la macchina che stavi sorpassando la si vede distante negli specchietti retrovisori.
Per quanto riguarda il cambio e la frizione, il primo è precisissimo e gli innesti delle marce avvengono in maniera precisa e con pochissimo giogo tra una e l’altra.
La frizione mi ha sorpreso positivamente, nel senso che credevo fosse un po’ dura e invece è giusta, non affatica la guida specialmente quella cittadina fatta di continui cambi di marcia.
I comandi sono tutti a portata di mano, c’è pure il controllo al volante dell’autoradio che aiuta e non poco e, soprattutto, non distrae il conducente dalla guida.
Altra nota positiva sono i sedili… una libidine ragazzi. Avvolgenti al punto giusto e ti premettono di non subire sollecitazioni laterali quando si affrontano i tornanti di montagna.
Sei proprio ancorato ad essi e non ci si sposta dalla posizione di guida: ottimi davvero.
L’unica nota negativa che al momento ho riscontrato sono le protezioni in vetro (o plastica) del contachilometri e contagiri del motore: le ho trovate troppo inclinate e c’è troppo riflesso della luce solare e non mi permette di vedere bene la lancetta dei chilometri e dei giri del motore.
Non ho capito bene se si tratta della mia posizione di guida rispetto a queste protezioni oppure devo farci l’abitudine.
Anche voi avete riscontrato questo fastidioso inconveniente?
Tornando al mio viaggio: dopo circa 15 minuti di autostrada raggiungo Saronno e, prima di parcheggiare il mezzo in box, decido di scattargli le ultime foto.
Il primo week end di vita della belva termina domenica pomeriggio quando rientro a Milano.
Ed ora vi lascio alle foto che ho scattato nella speranza vi piacciano.
Ciao a tutti ragazzi
Riccardo aka Metruk








