- * una ventina di partecipanti, estratti fra i lettori di EVO
* una dozzina di RCZ 1.6 THP 200 cv full optional
* gli istruttori della casa madre
* una sorpresa che mai avremmo potuto immaginare...


PEUGEOT ITALIA insieme ad EVO, la rivista d’eccellenza per gli appassionati di auto sportive, ha organizzato un evento memorabile nell'autodromo Internazionale "Enzo e Dino Ferrari" di Imola.
Una ventina di fortunati fra i lettori della rivista, più qualche ospite come il sottoscritto, sono stati invitati a trascorre una giornata – possiamo proprio dirlo – all’insegna della PASSIONE.
Non potevamo mancare proprio noi…
Ed è così, cari amici di Passione Peugeot, che la mattina presto del 1 Giugno ci ritroviamo nel gonfiabile allestito per l'occasione, pronti per essere accreditati.
Ricevuto il bramato pass ci dirigiamo verso i paddock, dove il nostro amico Eugenio Franzetti - direttore Relazioni Esterne di Peugeot Italia - ci dà il benvenuto, illustra nei dettagli la vettura, ci presenta lo staff di piloti/istruttori e, non ultimo, chiama a sé i portacolori di Peugeot Italia nel Campionato Rally, Paolo Andreucci e Anna Andreussi, ai quali va il nostro meritatissimo applauso.
Iniziamo quindi la prima parte della nostra giornata, ovvero la preparazione teorica. La nostra istruttrice ci spiega le nozioni basilari della guida, dalla posizione corretta della seduta a quelle di mani e piedi, dinamiche della vettura, trasferimenti di carico, traiettorie, calcolo degli spazi di frenata e molto altro.
Nozioni chiaramente indispensabili in pista, ma che ci saranno anche molto utili anche in strada, non dimentichiamolo.
Chiuso il capitolo teoria, si passa (con nostra grande gioia) all'applicazione pratica.
Usciti dai box, tre colonne di fiammanti RCZ si materializzano davanti ai nostri occhi: che spettacolo!
Blu e nere, eleganti ed aggressive con le loro forme sinuose, le esclusive "Asphalt", un bellissimo esemplare unico personalizzato "Racing Lions" e, per finire, una cattivissima RCZ rosso tormalina con archi e cornici fendinebbia nero lucido.
Ci perdo sopra gli occhi, ma appena scopro che è la vettura personale di Eugenio, giro alla larga...le vie di fuga in pista sono ampie, ma non si sa mai!
Mi calo in abitacolo insieme a Carlo Leoni (responsabile delle Attività Sportive in Peugeot) e, fatte tutte le regolazioni del caso, si parte per il primo esercizio: scarto improvviso e riallineamento.
Si tratta di una serie di passaggi (a 70 e 80 km/h) durante i quali, mantenendo la velocità costante, dobbiamo evitare un ostacolo, cambiare corsia e immediatamente rientrare nella nostra, senza urtare i birilli che le delimitano.
Il fenomenale assetto della RCZ, che sulla versione da 200 cv è ancora più sportivo, la tenuta granitica e lo sterzo preciso ci permettono di superare l'esercizio senza alcun patema, come fossimo piloti professionisti.
Passiamo quindi al secondo esercizio, una gara di accelerazione e staccata.
Il circuito, il rombo dell’RCZ, la sfida…si respira adrenalina nell’aria, avrei già voglia di staccare un assegno e comprarmene una, e siamo solo all’inizio!
Smetto di fantasticare non appena parto a razzo appaiato al mio "rivale", i 200 cv si sentono tutti ma non ci sono problemi di trazione, acceleratore a tavoletta, devo decidere quando pestare sul freno per fermarmi entro lo spazio delimitato.
Sfioro i 120 km/h quando stacco e gli enormi dischi freno della RCZ mi lasciano spiazzato...credevo di arrivare lungo, invece mi fermo in anticipo!
Le sfide si ripetono più volte e, nonostante non ci sia neppure il tempo per raffreddarli, i freni non cedono di un millimetro; se non l'avessi provato di persona, giuro che non ci crederei.
Siccome non si vive di soli motori, finito l’esercizio tutti insieme ne approfittiamo per attingere al graditissimo rinfresco offertoci nel paddock… oggi Peugeot vuole proprio viziarci.
I buoni propositi per la dieta iniziano a vacillare davanti a tante prelibatezze, sto per cedere quando un fulmine a ciel sereno scuote le mura dei box: è lei, una cattivissima RCZ Racing Cup che urla e scalcia come un leone in gabbia!
Mollo tutto e, insieme agli altri ospiti, mi precipito a vedere il mostro.
"Se siamo fortunati ci faranno fare un giro insieme ad Andreucci", azzarda qualcuno, e c’è gia chi gongola come un ragazzino, scambiando sorrisini e occhiate a destra e a manca, ma ci pensa Eugenio a riportare tutti con i piedi per terra… o forse no?
Inizia con la presentazione di rito "Questa è la RCZ che corre nel monomarca all’interno del Campionato Italiano Turismo Endurance" e poi, con tutta la nonchalance di cui è capace, aggiunge: "a fine giornata, la guiderete voi."
A questo punto, qualche minuto è necessario per riportare la calma e per realizzare che "no ragazzi, non stava scherzando!", precisa un istruttore.
Non stiamo più nella pelle alla sola idea di salire su questo bolide, ma giustamente dobbiamo meritarci questo inatteso e graditissimo premio, e allora via, sotto con l'allenamento!
Torniamo in pista e iniziamo a mettere in pratica le traiettorie imparate la mattina, un istruttore ci fa da guida precedendoci su un'altra RCZ, mentre noi lo seguiamo ripetendo fedelmente.
Questa Peugeot è sempre fantastica: la sto maltrattando da 10 giri e non molla di un millimetro. L'assetto è semplicemente perfetto, preciso e reattivo al punto giusto, non si scompone nemmeno sui cordoli più alti presi senza tanti complimenti, anzi è perfino comoda!
I freni, torturati per tutta la mattinata, continuano a non deludermi. Ogni tanto l'istruttore mi interroga sul loro stato, ma non calano mai. Tenendo conto che non siamo dei piloti, queste povere macchine ne stanno vedendo di tutti i colori, ma non fanno una piega.
Continuando il giro in pista, dopo la difficile Variante Alta, una discesa vertiginosa ci aspetta: spalanco il gas e in quinta piena affronto la leggera piega verso destra, trattengo il fiato quando la mia RCZ sembra volare, un istante per raddrizzarla e pestare con tutta forza sul freno per inserirsi nella Rivazza, una curva a gomito verso a sinistra.
E' la mia prima volta in un circuito "vero", ma la RCZ ti dà un tale sicurezza che è semplicemente assurda.
Schumacher mi fa un baffo ormai!
Pur essendo una trazione anteriore, si comporta come una sportiva di razza e, giocando con l'acceleratore, il posteriore è sempre vivo e mi aiuta nell'inserimento, anche ad ESP attivo perché la sua taratura è perfetta.
Insomma, posso divertirmi in assoluta sicurezza sapendo che lui è sempre pronto ad aiutarmi, ma mi lascia anche giocare senza essere troppo invasivo. Volendo, se fossi un pilota più smaliziato, potrei anche metterlo a dormire, ma non se ne sente il bisogno.
Conclusi i giri a nostra disposizione, abbandoniamo la pista e passiamo all'area test, dove ci aspetta l'esercizio più difficile: lo skid car.
In parole povere, si tratta di un carrello applicato alle ruote posteriori che provoca repentine perdite di aderenza, innescando il testacoda. Per rendere il tutto più interessante, il tracciato è bagnato artificialmente!
Questa volta però metteremo a dormire "San ESP", sarebbe troppo facile, ora tocca a noi lavorare.
Il bello di questa prova è lo sforzo mentale richiesto: quando ti verrebbe naturale mollare il gas, l'istruttore ti spiega che invece è necessario accelerare e controsterzare per controllare il mezzo.
Mi sacrifico per i compagni e parto per primo, la tengo ma riesco comunque a girarmi un paio di volte, ovviamente solo perché gli altri possano imparare a non ripetere l'errore che volutamente ho loro mostrato…

Torniamo quindi in pista per qualche giro lanciato, questa volta siamo passeggeri e al volante ci sono gli istruttori, che ci mostrano cosa vuol dire “fare sul serio”.
Pensavo di essere andato forte? Bastano le prime due curve per ridimensionarmi, mi imbarazzo pensando che se fossi andato la metà di quanto sta andando il mio pilota (che, per inciso, nel mentre chiacchera e mi spiega le sue traiettorie) sarei stato il Peugeottista più felice al mondo.
Va bene, ammetto la sconfitta, ma in fondo poco importa...sto per salire sulla RCZ da gara e potrò far morire d’invidia gli amici!
Nel paddock, l'ingegnere Peugeot Sport illustra a tutti noi le specifiche della macchina: esternamente troviamo una scocca alleggerita, un enorme alettone regolabile, cerchi da 18” che calzano pneumatici Pirelli 245 slick (specifici per la RCZ) e nascondo degli enormi dischi freno con pinze a 6 pompanti. Se la vettura stradale ha una frenata portentosa, non oso immaginare questa.
All'interno troviamo l'immancabile roll bar, per il resto l'abitacolo è essenziale come conviene ad una vettura da competizione, anche se non mancano raffinatezze tecnologiche, dal cruscotto digitale multifunzione (che permette di monitorare costantemente la vettura) alla consolle centrale ricca di pulsanti, con i quali possiamo settare frenata, erogazione di potenza e molte altre cose.
Per l’occasione, questa RCZ monta anche il sedile passeggero: in pista saremo affiancati da Massimo Arduini, campione italiano Turismo nonché promoter del monomarca Peugeot, che penserà a tenerci a bada!
Continuando ad ispezionare la vettura, sotto il cofano riconosciamo il THP elaborato, che eroga la bellezza di 250 cv e sfiora i 300 Nm di coppia, valori di tutto rispetto per un 1.6 che (caso più unico che raro) viene addirittura garantito, insieme al cambio, per ben 3500 km!
Quest'ultimo, un Sadev sequenziale a 6 rapporti elettroattuato con paddle al volante, è abbinato ad un differenziale autobloccante a slittamento limitato.
A completare il quadro, molle e ammortizzatori Peugeot Sport ci garantiscono un perfetto contatto con l'asfalto e, da perfetti appassionati quali siamo, possiamo anche vantarci ricordando che Peugeot è rimasta l'unica casa al mondo a costruire in proprio gli ammortizzatori.
Ma ora basta chiacchiere, finalmente è il mio turno e posso coronare il sogno: un giro di pista con la RCZ Racing Cup!
Chiaramente lo scopo non è fare il record della pista, ma di farsi un’idea di come vada la vettura e quale sia il suo funzionamento.
Questa specialissima RCZ, lo dico sinceramente e non per vantarmi, si guida abbastanza facilmente, ovviamente per quanto possa essere facile trovarsi imbragati e sparati in pista con l’adrenalina a mille!
Il motore è pieno e sfruttabile, non ci sono vuoti nonostante l’elaborazione, nessun ritardo del turbo, potenza e coppia sono ben spalmate ed è veramente un piacere sentirlo spingere.
La pedaliera richiede un minimo di assuefazione perché, nonostante la presenza del cambio sequenziale, ci sono comunque 3 pedali (la frizione si usa per partire e fermarsi). Acceleratore e freno sono molto vicini, e il pedale di quest’ultimo è un "padellone" enorme, perciò devo fare attenzione a non premerli contemporaneamente, come hanno fatto in molti. Come una vettura da competizione che si rispetti, questa RCZ non ha ABS, è priva di servofreno e ha 2 pompe con circuito sdoppiato, la frenata è potentissima ma richiede forza sul pedale; l'acceleratore, al contrario, è sensibilissimo.
Ma il bello è proprio questo, l’impegno e la concentrazione richiesti vengono ripagati da sensazioni epiche difficili da descrivere, posso sentire la passione e la determinazione di questa RCZ vibrare lungo tutto il mio corpo, fin dentro le ossa: è questo che ti fa sentire a bordo di una vettura davvero speciale.
Come se non bastasse, le cambiate fulminee sono delle vere e proprie fucilate che ti farebbero saltare dal sedile, se non ci fossero le cinture a 6 punti a tenerti incollato, l'assetto è fenomenale e, grazie alle gomme slick, sembra di guidare un go kart con il tetto e le porte.
Per chiudere in bellezza, il suono dello scarico è fantastico e talmente poderoso che già al minimo sembra un V8!
Purtroppo, il tempo a mia disposizione è finito, anche se sono sicuro che nemmeno mille giri di pista sarebbero bastati a stancarmi al volante di questo bolide. Difficile poi pretendere di più, da una giornata del genere!
Dismessi i panni di aspirante pilota, appena sceso da questa RCZ mi rendo conto di quanto elevati sono i suoi limiti e di quanto io, comune guidatore, sia stato lontano dall’avvicinarmici.
Emozionato e con malcelato orgoglio, insieme ai miei compagni d’avventura, ricevo da Eugenio l’attestato di partecipazione a questo “Venerdì da Leoni”, mentre i più bravi vengono addirittura premiati sul podio: la conclusione migliore per una giornata campale che non dimenticheremo mai!
Concedetemi solo una piccola critica: avrei qualcosa da ridire sul metodo di valutazione dei vincitori… o forse sono io talmente bravo da essere fuori classifica?!

Passione Peugeot ringrazia di cuore
* Eugenio Franzetti, Carlo Leoni, Ezio Ruspi, Roberto Franchi, Silvana Barone e tutto lo staff di Peugeot Italia;
* Paolo Andreucci e Anna Andreussi;
* Massimo Arduini e tutto lo staff di RCZ Racing Cup Italia;
* Alessandro Pasi, Liliana Pellegrini e tutto lo staff di EVO;
senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile.
Un doveroso ringraziamento va inoltre ai fotografi di EVO e a Fabio Zoggia, per le splendide immagini che avete potuto ammirare.
p.s. vi è piaciuto il mio resoconto? Non siete sazi e volete saperne di più? Correte in edicola a fine mese a comprare il numero di Luglio di EVO, la rivista per i veri appassionati di motori!
