Di ritorno dalla Fiera dove io e SergenteDolce siamo andati a visitare i padiglioni di Franchising&Trade, decidiamo di andare a farci un giro in centro per curiosare nei negozi, scattare le classiche foto alla Madunina e mangiare una ciambella con la crema pasticcera. Trovato un posto proprio all’ombra dello Sforzesco, lasciamo quindi la 307 e ci incamminiamo per Largo Cairoli.
Al ritorno, dopo circa un’ora e mezza, arrivando vicino alla macchina premo il pulsante del telecomando per aprirla… e non succede nulla. Mentre un brividino mi corre su per la spina dorsale penso: “Che diavolo, l’ho lasciata aperta… speriamo che nessuno se ne sia accorto”. Involontariamente la chiudo e la riapro e sento un “bip” strano… contemporaneamente Sergente, che sta salendo dalla parte del passeggero, si blocca e mi dice “Guarda che questa non è la tua… c’è della roba sul sedile”. Io sto girando davanti al muso della macchina per andare verso la mia portiera… altro brivido… “Ma sì che è la mia, non vedi…?”. Abbasso lo sguardo sulla maniglia…

Per farla breve: ignoti si sono introdotti nella vettura buttando tutto per aria (ma proprio tutto… hanno persino tolto i bigliettini del Club dal portabiglietti del cassetto per gettarli dentro…) alla ricerca di non so cosa, visto che poi non hanno portato via niente. Il pensiero è corso subito al palmare che, incoscientemente, ho lasciato nello zaino in bagagliaio… un veloce controllo mi ha rincuorato: era ancora lì - auff! - insieme alle chiavi di casa; per contro un borsone e la ventiquattrore regalatami da cabrioblu che erano vicine allo zaino risultavano aperti e capovolti… peccato per gli ignoti che non contenessero nulla. Hanno frugato nei cassetti portaoggetti lasciando lì tutti gli accessori del navigatore satellitare compresa l’antennina GPS, il mio auricolare bluetooth, un biglietto della Lotteria Italia appena acquistato e persino la moneta da 1 euro che tengo sempre nella rastrelliera portamonete per il classico carrello del supermercato. Sono stati attratti anche dal portaocchiali marca Gucci che una mia collega ha dimenticato tempo fa in una tasca delle portiere ma, ancora sfortuna per loro, lei non ha scordato anche gli occhiali che sono tuttora sul suo nasino…
Insomma, mi sono un po’ incazzato… ma in un angolo del cervelletto mi è venuto anche da ridere… mentre attraversavamo il traffico del sabato milanese per tornare verso la tangenziale pensavo a Fantozzi e Filini che frugavano dentro la mia macchina… (“Filini, che dice? Li portiamo via i cd di Arbore?” “Ma che sta dicendo, Fantozzi? Su, si sbrighi, piuttosto… e stii attento che non arrivi un vigile!!”)