San_Ducan ha scritto: ↑23/11/2020, 21:17
Ciao, io ho una 308 1.5 130cv BluHdi, volevo farti delle domande:
Tipo di olio 5w40? Marca della casa? Quanti lt per il mio motore?
L'auto ha la cinghia o catena distribuzione?
Marca AdBlue? O è uguale per tutti e va bene anche quello che vende l'eni tipo? Ogni quanti km?
Se manca acqua radiatore, consigli di aggiungere acqua del rubinetto o direttamente antigelo? Se antigelo c'è un tipo o colore specifico? Ora è blù.
Grazie..
Il motore è diverso dalla mia anche se hanno molte cose in comune. Sulla mia l'olio è un 0w30 con specifica B71 2312 e l'auto ha la cinghia di distribuzione. L'adblue deve rispettare la specifica ISO 22241 (meglio le taniche, non ricordo bene se peugeot sconsiglia o vieta i distributori di adblue).
Per rabboccare il liquido del radiatore ASSOLUTAMENTE NON acqua del rubinetto (se non in caso di estremissima necessità). Io per sostituirlo ho preso il motul 5110 (blu) che è pronto all'uso e non va dilutito, in ogni caso deve rispettare la specifica PSA B 71 5110.
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Per quanto riguarda il discorso legalità/illegalità sono consapevole che è un argomento spinoso.
Faccio una premessa, io ho sia la qualifica professionale come riparatore auto che il diploma come tecnico dei sistemi energetici indirizzo motoristico (all'epoca non esisteva il meccatronico). Dal 2006 al 2013 ho lavorato come responsabile tecnico per le revisioni auto/moto e per alcuni mesi sono stato nominato responsabile tecnico anche dell'officina in quanto uno dei soci è uscito e il mio diploma all'epoca permetteva l'iscrizione in tutte e 4 le categorie (meccanico, elettrauto, gommista e carrozzeria e senza neanche l'obbligo di aver lavorato come adesso). Quella legge la conosco perchè ha aperto le porte ai centri revisione privati e ci ho dovuto fare un po di corsi ed esami (purtroppo).
Non sono certo qui a consigliare o sconsigliare una determinata pratica a qualcun altro, infatti non ho mancato di evidenziare che per fare lavori a regola d'arte occorre avere documentazione e attrezzature costose ed adatte (per la cronaca nella quasi totalità delle officine o concessionarie ufficiali non ho MAI visto usare una chiave dinamometrica se non per tarare qualche testata).
C'è da dire che come un po tutte le leggi devono essere "capite" anche in funzione dell'epoca in cui sono uscite e dello scopo per cui sono create
1. Al fine di raggiungere un piu' elevato grado di sicurezza nella circolazione stradale e per qualificare i servizi resi dalle imprese di autoriparazione, la presente legge disciplina l'attivita' di manutenzione e di riparazione dei veicoli e dei complessi di veicoli a motore, ivi compresi ciclomotori, macchine agricole, rimorchi e carrelli, adibiti al trasporto su strada di persone e di cose, di seguito denominata "attivita' di autoriparazione".
2. Rientrano nell'attivita' di autoriparazione tutti gli interventi di sostituzione, modificazione e ripristino di qualsiasi componente, anche particolare, dei veicoli e dei complessi di veicoli a motore di cui al comma 1, nonche' l'installazione, sugli stessi veicoli e complessi di veicoli a motore, di impianti e componenti fissi. Non rientrano nell'attivita' di autoriparazione le attivita' di lavaggio, di rifornimento di carburante, di sostituzione del filtro dell'aria, del filtro dell'olio, dell'olio lubrificante e di altri liquidi lubrificanti o di raffreddamento, che devono in ogni
caso essere effettuate nel rispetto delle norme vigenti in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico e di smaltimento dei rifiuti, nonche' l'attivita' di commercio di veicoli.
Prima di questa legge c'era un po il far west, chiunque con le capacità economiche poteva aprire una officina e spacciarsi per tale, e visto che si vuole spingere sulla sicurezza si iniziano a mettere dei paletti. Per l'utente finale significa affidarsi a qualcuno (che magari non si conosce) e che questo qualcuno dimostri di avere i requisiti per poter mettere mano alla sua auto, e fin qui tutto fatto bene e bello.
Si accorgono di un piccolissimo problema, ovvero che hanno fissato dei paletti che alcune categorie non possono rispettare (leggasi benzinaio che ti cambia l'olio). Il principale problema non è per le caratteristiche professionali, quanto più per i locali (80mq per ogniuna delle categorie a cui ti iscrivi come autoriparatore). Lo aggirano escludendo, dall'attività di autoriparazione
- Lavaggio
- Rifornimento carburante
- Filtro dell'aria
- Filtro dell'olio
- Olio lubrificante
- Liquidi lubrificanti
- Liquidi di raffreddamento
Quindi in sostanza se io, pinco pallo voglio aprire una partita iva, mettermi sul mercato e cambiare solo filtri dell'olio e olio posso farlo senza avere nessun requisito (professionale, di locali, di attrezzature). L'unica cosa importante è che lo faccio rispettando le norme di inquinamento e smaltimento.
Se invece io voglio fare l'autoriparatore, una cosa seria che mi permette ad esempio di cambiare una lampadina, li devo avere tutti i requisiti in ordine (diploma/esperienza qualifica, attrezzature che spesso non userai mai, minimo 80mq per ogni settore dell'autoriparazione che vuoi trattare).
Stiamo comunque parlando di chi vuole svolgere una attività e venire pagato per questo.
Se invece vogliamo interpretare alla lettera la legge ecco le storture che ne vengono fuori:
- E' vietato sostituire una lampadina bruciata (richiesta la qualifica di ex elettrauto ora meccatronico)
- E' vietato rabboccare il liquido lavavetri (non è di raffreddamento ne lubrificante)
- E' vietato smontare la ruota di una bici per caricarla in macchina (le bici per il cds sono veicoli, e sui veicoli possono mettere mano solo autoriparatori)
- E' vietato montare la ruota di scorta
- E' consentito invece cambiare l'olio del cambio
La legge è pensata per tutelare chi si deve rivolgere ad un terzo e deve essere sicuro che chi mette mano sui veicoli abbia determinate requisiti (pure il ciclista dovrebbe nei fatti essere iscritto come autoriparatore!), ma non certo per vietare di cambiare una luce se la brucio (poi per cambiare i freni è un altro conto)