cozval ha scritto:Ok qunidi devo tenere sempre in ECO e non in OFF per garantire il ricircolo dell'aria.
Molti climatizzatori automatici non fanno partire subito la ventola alla massima velocità, appena la vettura è avviata, per non investire i passeggeri con un getto d'aria fastidioso. Per la stessa ragione, in molti casi l'aria viene automaticamente indirizzata verso i piedi.
Queste due logiche non sono difetti, ma sono volute, perché risultano utili sia d'inverno, quando il motore è freddo e quindi il riscaldamento nei primi minuti non è ancora attivo, sia d'estate, quando, dopo aver lasciato l'auto sotto il sole, l'aria che passa nei condotti all'interno della plancia rovente darebbe luogo a un getto torrido. Dopo alcune decine di secondi, quando la temperatura dell'aria climatizzata risponde meglio ai desideri dell'utente, la ventola aumenta automaticamente la velocità e l'aria viene indirizzata anche verso le altre bocchette.
È quindi inutile (anzi è controproducente) regolare impazientemente la temperatura al massimo (d'inverno) o al minimo (d'estate), sperando così di raggiungere in minor tempo il clima desiderato. Come risultato si otterrebbe soltanto di dover correggere nuovamente la temperatura man mano che passano i minuti, con l'impianto che non riesce a interpretare quali siano le vostre vere intenzioni. Con quasi tutti i climatizzatori automatici, invece, il clima di bordo ideale si raggiunge lasciando sempre impostate temperature comprese fra i 19 e i 22 gradi. In ogni caso, correzioni di uno o di due gradi in più o in meno sono sufficienti a raggiungere il confort termico desiderato.
La temperatura che impostate sul climatizzatore non coincide con quella effettiva che avrete nell'abitacolo, ma è soltanto indicativa. Inoltre, se impostare 20 •C d'estate può essere adeguato per realizzare un clima ideale in vettura, invece d'inverno può non essere sufficiente per raggiungere il confort termico. D'estate, per accelerare il raffreddamento dell'abitacolo ripartendo da un parcheggio, viaggiate per un paio di minuti con i finestrini abbassati, così da espellere rapidamente l'aria rovente.
Se avete un climatizzatore manuale, inserite contemporaneamente il ricircolo e regolate il ventilatore a velocità intermedia, per poi passare, dopo circa un minuto, alla massima velocità. In seguito, se il viaggio è lungo, non dimenticate di disinserire il ricircolo per consentire una migliore ossigenazione dell'abitacolo (basta abbassare un finestrino per pochi secondi per rinnovare l'aria). La funzione ricircolo impedisce l'afflusso di aria esterna nell'abitacolo. In altre parole, con il ricircolo inserito la ventola fa circolare nell'abitacolo sempre la stessa aria, senza prelevarne di nuova dall'ambiente esterno.
Di conseguenza, il ricircolo non soltanto consente di bloccare temporaneamente l'afflusso di aria esterna molto inquinata (per esempio nella marcia in una galleria poco ventilata, dietro a un vecchio diesel, a una vettura a benzina non catalizzata o dietro lo scarico di un motore che brucia olio), ma anche di raggiungere più rapidamente la temperatura desiderata quando all'esterno della vettura è molto caldo o molto freddo.
Se lasciate la ventola sulla posizione "0", non soltanto non funziona l'impianto di climatizzazione, ma neppure entra aria. Da parecchi anni, infatti, l'ingresso d'aria per effetto dinamico (quindi legato alla velocità della vettura) è pressoché nullo. Si deve azionare il ventilatore sempre, anche se fa freddo e si vuole riscaldare l'abitacolo.
La diffusione dei filtri antipolline ha reso ancor più importante l'uso del condizionatore: questi filtri assorbono l'umidità dell'aria e poi la rilasciano quando sono lambiti dal flusso generato dalla ventola, provocando in questo modo l'immediato appannamento del parabrezza se non si accende subito il condizionatore.
Le famiglie di filtri sono sostanzialmente due: quelli capaci di trattenere pollini e polveri sottili (anche di un solo micron, un millesimo di millimetro) e quelli che, in virtù dei carboni attivi in essi contenuti, sono anche in grado di funzionare come "spugne" chimiche che assorbono parte delle sostanze inquinanti contenute nell'aria. È importante sostituire alle scadenze previste il filtro, perché s'intasa progressivamente e diventa quasi un "tappo" che ostacola la circolazione dell'aria. Per colpa di un filtro intasato, ci si potrebbe trovare con la ventola alla massima velocità e solo un refolo d'aria che esce dalle bocchette. Inoltre, col tempo, l'efficacia della "spugna" si attenua.
Per quanto riguarda le bocchette dell'aria conviene aprirle tutte, soprattutto se si ha un climatizzatore automatico; se, per esempio, si sono chiuse manualmente sulla plancia è evidente che non potrà circolare aria nell'abitacolo se la centralina del climatizzatore decidesse di inviare il flusso soltanto attraverso quelle bocchette.
Se proprio c'infastidisce l'aria contro la testa e vogliamo chiudere le corrispondenti feritoie, ricordiamoci d'indirizzare manualmente il flusso verso altre direzioni; si potrebbe rischiare d'avere la ventola alla massima velocità e, nonostante questo, di stare al caldo o al freddo o, peggio ancora, con i vetri appannati.