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Uso del clima automatico

Discussioni inerenti la "Magnetique" che non rientrano nelle altre categorie
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carbandrea
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Uso del clima automatico

Messaggio da carbandrea »

Salve a tutti, vorrei portare alla vostra attenzione un particolare che ho letto l'altro giorno in un sito di un riparatore di climatizzatori.
Secondo questo tecnico sarebbe buona norma, dopo un viaggio lungo, spegnere 10 minuti prima dell'arrivo il compressore del clima lasciando la ventilazione accesa; in questo modo si evita lo sbalzo termico della temperatura esterna, ma soprattutto si evitano ristagni di umidità nell'impianto (in modo particolare nell'evaporatore) e conseguenti formazioni di muffe e batteri che a lungo andare oltre a danneggiare la salute dei passeggeri pregiudicano il buon funzionamento del clima stesso.
Ora mi chiedo: sarebbe necessario fare questa operazione sempre, anche nei viaggi brevi?
Voi che ne dite? :scratch: :scratch:
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Gian
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da Gian »

Ciao
Confermo quanto hai letto su quel sito. Infatti la circolazione dell'aria con compressore spento, permette di assolvere a tutte quelle operazioni.
Su viaggi brevi, se il tragitto si limita a qualche chilometro, personalmente faccio a meno di accendere il clima, preferendo per quanto possibile, un viaggio con i 4 finestrini abbassati in funzione della velocità e del caldo.
;-)
==========>gianluigi<=========
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accaeffe
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da accaeffe »

Concordo con quanto hai scritto. Pure io tengo questo comportamento sopratutto per abituare il corpo ad una temperatura più vicina a quella che si troverà alla discesa dalla macchina.
Il mio nome è Herbert e questa è ormai la mia ex-vettura:
Peugeot 407 SW 2.0 Hdi EXECUTIVE Grigio ferro - Navigatore RT3 con SW 6.62 e mappa Italia 2006-2007, Fari allo xeno, Regolatore e limitatore di velocità, Allarme volumetrico e perimetrale - Immatricolata 11/2005 - Tessera iscrizione al club n° 164

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madebyN
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da madebyN »

lo faccio sempre :)
e mai clima per piccoli tragitti.

rimanendo in tema... qualcuno ha provato quei prodotti da supermercato che pulirebbero i condotti dell'aria ?!?
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Gian
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da Gian »

In commercio esistono degli spray igenizzanti da spruzzare dentro contenitore del filtro clima. Operazione che andrebbe effettuata ad ogni sostituzione.
Diffida da quelli troppo economici non garantiscono buoni risultati nel tempo.
;-)
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carbandrea
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da carbandrea »

sapresti dirmi di quale marca si tratta e dove si possono trovare?
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maxcr
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da maxcr »

carbandrea ha scritto:....... ma soprattutto si evitano ristagni di umidità nell'impianto (in modo particolare nell'evaporatore) e conseguenti formazioni di muffe e batteri che a lungo andare oltre a danneggiare la salute dei passeggeri pregiudicano il buon funzionamento del clima stesso.
Io non ho mai applicato questo concetto su tutte le mie auto precedenti con climatizzatore e non ho avuto problemi.
Meglio una buona controllata ai filtri o ad eventuali perdite all'impianto.
Buona norma sarebbe tenerlo acceso anche d'inverno come faccio sempre, peraltro utlissimo nel tenere disappanati i vetri.
P.S. = ho portato l'auto per un controllo al climatizzatore ed ora sembra funzionare in maniera più logica ed efficace.
Peugeot 407 SW 2.0 HDI automatica 6 marce.Nero ossidiana.Navigatore RT3 e telefono integrato - Antifurto volumetrico e perimetrale - Fari allo Xeno - Rete Fermabagagli - Interno in pelle Terre de Cassel - Superchiusura - JBL - Pack Plus - Vetri laterali oscurati - Sensori di parcheggio ANTERIORI e posteriori.Km 54000 (gennaio 2017).
Tessera N° 25.

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407mania
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da 407mania »

Un saluto a tutti...Il clima della leona è concepito apposta per non avere questi problemi,il fatto di non utilizzarlo per piccoli spostamentiè giusto, ma per non sottoporre il nostro fisico a sbalzi di temperatura, cmq il clima per tenerlo in buona salute va acceso 4/5 volte al mese a caldo o a freddo che sia propio affinchè i pezzi che lo compongono lavorino un minimo,inoltre d'estate dopo aver ripreso la vettura sotto al sole accendere il clima a tutta manetta 3/4 min poi aprire 15 secondi i finestrini posteriori e per 3/4 cm il caldo che tende verso l'alto uscirà prima, e quindi acclimatarsi con l'aria della vettura altrimenti lo sbalzo termico risulterebbe eccessivo, uguale come già detto da altri qualche minuto prima dell'arrivo ma solo per acclimatarsi non per i batteri, la sanificazione dell'impianto la effettuano i tecnici peugeot con una piccola spesa l'importante è cambiare l'antipolline una volta a stagione . poi leggi questo:

L’abitacolo dell’auto, specialmente nelle stagioni calde, è una trappola di calore. Sono molte, infatti, le fonti di calore di una vettura che contribuiscono ad innalzare la temperatura interna dell’abitacolo. Il sole contribuisce in maniera sostanziale sotto forma di irraggiamento, come pure fa l’asfalto bollente, ma anche il motore fa la sua parte :thumbleft: :thumbleft: scaldando l’abitacolo per convezione. Lo scopo dei climatizzatori, di cui ormai quasi tutte le auto moderne sono equipaggiate, è quello di sottrarre calore dell’abitacolo e quello di deumidificare l’aria all’interno. Il sistema di climatizzazione è costituito da pochi e semplici componenti: un condensatore, una valvola di espansione, un evaporatore e un compressore che costituiscono gli elementi fondamentali del circuito del freddo, ed una centralina elettronica di gestione con pannello dei comandi integrato. La centralina elettronica e l’evaporatore sono interni all’abitacolo mentre gli altri componenti si trovano nel vano motore. All’interno del circuito del freddo c’è il gas refrigerante che circolando nell’impianto frigorifero e che trovandosi a contatto con l’aria svolge l’azione di sottrarre e trasportare il calore dall’interno all’esterno della vettura.

Il compressore, trascinato dal motore, ha il compito di comprimere il gas refrigerante portandolo da 1 bar a 16 bar circa (dipende dalla temperatura di refrigerazione richiesta e dalla temperatura esterna), il gas così compresso passa attraverso il condensatore che, cedendo calore all’esterno, condensa il gas refrigerante, fin qui il circuito di alta pressione. Il gas condensato ed ad alta pressione viene fatto passare attraverso la valvola di espansione nella quale il gas espandendosi si raffredda portandosi da una temperatura di circa 60°C ad una temperatura di -20°C e riducendo la pressione dai 16 bar ad 1 bar. Il gas così freddo è in grado, passando attraverso l’evaporatore, di assorbire calore dall’aria dell’abitacolo. Uscito dall’evaporatore il gas torna nel compressore dove ripete il ciclo di funzionamento (circuito a bassa pressione) fino al desinserimento del climatizzatore.

Circuito del freddo.

Ma vediamo ora nel dettaglio, i componenti del circuito del freddo. L’evaporatore è uno scambiatore di calore che, esternamente viene investito dall’aria spinta da un’elettroventola e diretta all’interno dell’abitacolo. L’aria passando attraverso l’alettatura dell’evaporatore si raffredda raggiungendo circa i -10°C (in funzione della richiesta di refrigerazione). All’interno dell’evaporatore, il gas refrigerante, uscito dalla valvola di espansione, entra liquefatto e ne esce di nuovo sotto lo stato gassoso (evapora).
Il condensatore posto subito avanti al radiatore di raffreddamento, è un altro scambiatore di calore cha ha il compito di liquiferare il gas refrigerante dopo essere stato compresso dal compressore. L’aria che arriva frontalmente alla vettura, infatti, passa attraverso l’alettatura del condensatore sottraendo calore, la sottrazione di calore provoca la liquefazione del gas.

Funzionamento del circuito del freddo

Il compressore ha il compito di comprimere il gas refrigerante uscito dall’evaporatore. Il compressore può essere di tipo rotativo a palette o alternativo a pistoni, di quest’ultimo ne esistono di due tipi: a cilindrata fissa e a cilindrata variabile. Negli impianti più recenti il compressore è sempre di tipo a cilindrata variabile a pistoni. Questo permette di lavorare a pressione variabile, in modo che il compressore, trascinato dal motore, assorba solo una potenza proporzionale alla richiesta di condizionamento. Praticamente se si richiede la massima potenza refrigerante, il compressore assorbirà la massima potenza al motore, se si richiede una potenza refrigerante inferiore, il compressore assorbirà una potenza inferiore, ottimizzando i consumi del motore. Il compressore, di qualsiasi tipo sia, viene collegato al motore tramite una elettrofrizione che si inserisce nel momento in cui viene richiesta la refrigerazione. È possibile notare, infatti, quando si inserisce l’aria condizionata, il rumore tipico di azionamento della frizione attraverso il quale il compressore viene collegato al motore.


Evaporatore.

La valvola d’espansione ha il compito, riducendo la pressione, di far espandere il gas refrigerante abbassandone la temperatura.

Altro componente importante per la salvaguardia dell’impianto è il filtro disidratatore che ha il compito eliminare ogni minima presenza d’acqua dal gas refrigerante. L’acqua, infatti, è particolarmente dannosa in questi impianti, in quanto ossida il compressore che “grippa”.

Per controllare e gestire l’impianto di condizionamento, nel circuito sono inseriti, oltre ai componenti classici visti in precedenza, dei dispositivi di controllo che impediscono il manifestarsi di condizioni critiche per l’impianto. Il pressostato serve a proteggere il sistema di condizionamento nel caso in cui, durante il funzionamento, si generino valori di pressione anomali all’interno del circuito di alta pressione. Più precisamente, interviene quando il valore di pressione del gas refrigerante è inferiore a 3 bar o quando supera i 27 bar. Inoltre, è utilizzato per aumentare lo scambio termico sul condensatore, azionando il relativo elettroventilatore, quando il valore di pressione raggiunge i 16 bar per poi disinserirlo se la pressione scende al di sotto di 12 bar.


Condensatore.

Il termostato controlla la temperatura sull’evaporatore, abilitando o meno il funzionamento del compressore. È utilizzato principalmente per evitare la formazione di ghiaccio su questo scambiatore di calore, tale dispositivo viene regolato per interrompere l’alimentazione del compressore quando la temperatura è prossima a 3-4 °C per poi permettere di nuovo il suo funzionamento quando la temperatura è risalita a 8-10 °C.

Fin qui gli impianti di semplice climatizzazione manuale, in realtà molte delle vetture in circolazione sono dotate di impianti di climatizzazione automatica con alcune sostanziali differenze.

Nel climatizzatore manuale, il benessere termico all’interno del veicolo viene ottenuto mediante regolazione manuale del conducente. Gli sportelli per il convogliamento dell’aria, la valvola termica, lo sportello centrale, lo sportello vano gambe vengono regolati mediante tiranti flessibili. Lo sportello aria fresca/ricircolo viene comandato elettricamente ed il ricircolo è a regolazione meccanica mediante selezione di una delle posizioni della manopola.
Nel climatizzatore automatico, il benessere termico viene ottenuto mediante regolazione automatica attraverso una centralina di comando (regolazione della temperatura e della portata di aria). Nel climatizzatore sono inoltre integrati i relativi sensori e attuatori. L’esercizio aria fresca/ricircolo nonché la valvola di accumulo vengono comandati da un unico attuatore elettrico mentre lo sportello centrale viene comandato elettricamente.
I sistemi di climatizzazione automatica, oltre ai componenti già visti per i condizionatori, sono dotati di una centralina elettronica di gestione dell’impianto che lavora insieme a diversi sensori ed attuatori. Per soddisfare le richieste dell’utente la centralina elettronica deve calcolare in modo opportuno: la temperatura dell’aria che deve entrare nell’abitacolo, la distribuzione dell’aria, la velocità dell’aria che deve aerare l’abitacolo e lo stato della funzione di ricircolo dell’aria (on/off). La corretta temperatura dell’abitacolo si ottiene facendo passare l’aria, raffreddata e deumidificata dall’evaporatore, attraverso il riscaldatore il quale sarà opportunamente regolato in funzione delle condizioni richieste dall’utente. Il microprocessore all’interno della centralina elettronica esegue dei calcoli che vengono elaborati in base ad un preciso modello che tiene in considerazione le caratteristiche termodinamiche dell’autovettura e le condizioni di temperatura esterna ed interna. Il modello memorizzato nella centralina rappresenta il comportamento climatico dell’autovettura e permette di calcolare il valore di temperatura e di velocità del flusso d’aria necessari per ottenere le condizioni di temperatura richieste dall’utente.

Valvola d’espansione.

La temperatura interna ed esterna viene misurata tramite i due rispettivi sensori, uno posto all’interno dell’abitacolo (sensore di temperatura interna) e l’altro posizionato solitamente sotto lo specchietto retrovisore esterno destro (sensore di temperatura esterna). I due sensori sono fondamentali per determinare la potenza refrigerante che il circuito del freddo deve erogare. Altri sensori di temperatura controllano continuamente la temperatura del circuito del freddo ed in particolare quella dell’evaporatore con lo scopo di ottimizzare il funzionamento dell’impianto. Un sensore d’umidità interna informa la centralina circa il tasso d’umidità presente nell’abitacolo. Con tale sensore la centralina aziona anticipatamente lo sbrinatore del parabrezza al raggiungimento di un determinato valore di umidità (funzione antiappannamento). Un altro sensore determina l’angolo di irraggiamento solare sull’abitacolo, per distribuire in maniera ottimale l’aria fredda all’interno dell’abitacolo. Se, infatti, il sole è basso, normalmente si può avvertire un fastidioso caldo nella parte superiore del corpo mentre gambe e piedi potrebbero trovarsi a temperature troppo basse. Per evitare questo la centralina in tali condizioni manda più aria fredda dalle bocchette superiori e meno aria da quelle inferiori.

Il controllo degli sportelli di miscelazione è garantito dai rispettivi attuatori elettrici dotati di potenziometro di retroazione che indica alla centralina l’esatta posizione degli stessi sportelli.

L’inserimento del ricircolo, gestito automaticamente dalla centralina, viene comandato in base al valore della temperatura esterna e di quella interna; quando la temperatura esterna è maggiore di quella interna e supera i 30°C esso viene attivato. In automatico si ha l’attuazione del ricircolo anche quando si chiede il massimo raffreddamento. L’attuatore del ricircolo è del tipo on-off senza posizioni intermedie. Nei sistemi più sofisticati, il ricircolo dell’aria viene automaticamente inserito anche quando la centralina, tramite un apposito sensore d’inquinamento, rileva un livello alto di gas nocivi (CO e NOX).

Impianto di condizionamento.

Ulteriori evoluzioni prevedono la gestione separata del clima del lato passeggero e del lato guidatore, in questo caso la centralina usa due sensori di temperatura interna posizionati nelle due zone e regola i flussi di aria fredda e calda in modo da creare i due microclimi differenziati. La stessa differenziazione è possibile trovarla effettuata anche tra i posti anteriori e i posti posteriori di una vettura.
trovato su internet.
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Nando
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da Nando »

salve! tengo una 407 berlina del 2005....sono agente di commercio....io il condizionatore lo tengo sempre acceso, capita in questo periodo di andare da clienti... e lascio la macchina accesa condizionatore pure per più di un'ora...mai avuto problemi....solo quest'anno l'ho ricaricato. p.s. cambio il filtro tutti gli anni....suggerisco di accenderlo qualche volta pure d'inverno...cosi si evita che i pistoncini del codizionatore sostino per troppo tempo in un punto....xkè con le vibrazioni possono segnare la camera con conseguenti perdita di compressione....ciaooo!!
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citazione
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da steverm »

Io dal 2005 mai ricaricato e sempre appena sufficientemente efficiente come il primo giorno.
Ho lasciato 3 settimane l'auto al sole ferma e mi si squagliato e piegato (nochè bollato e ristretto) il portabollo di plastica duro comprensivo di disco orario (fuso anche quello)...il clima comunque ha funzionato subito !
Evito comunque di lasciare i finestrini aperti perchè due anni fa appena partito (50 metri al massimo) mi è entrata un ape che mi ha lasciato il pungiglione nel braccio (e pronto soocrso per toglierlo !) :-(
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palerider
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da palerider »

Ho la sfortuna di fare un percorso da scuolabus con tre o quattro soste ogni sera in venti km :( . Quindi uscendo dall' ufficio e anche se salgo in macchina con una temperatura da fusione nucleare, come Gian non attacco neanche l' arnese, non farebbe in tempo a portare la temperatura a livelli umani prima di rifermarsi #-o . Giù i finestrini e via, che generalmente non ho code subito quindi un pò di circolazione d' aria ce l' ho. Quindi d' estate solo per viaggetti di almeno trenta quaranta km senza soste, e d' inverno solo per disappannare, e per questo funziona benissimo. Il filtro l' ho cambiato al tagliando, ma ho visto che costa uno sproposito, e quindi ho una mezza idea che al prossimo "tagliando" resterà quello che c'è a meno che non compaiano puzze strane....... :-w)
L'unico pazzo che ha preso il 407 2.2 benza e per giunta bianca!

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Gian
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da Gian »

palerider ha scritto: Il filtro l' ho cambiato al tagliando, ma ho visto che costa uno sproposito, e quindi ho una mezza idea che al prossimo "tagliando" resterà quello che c'è a meno che non compaiano puzze strane....... :-w)
......a meno che non vuoi cambiartelo da te. Unica accortezza richiesta una piccola contorsione poichè si trova all'altezza del pedale dell'acceleratore alla sua dx infilato dietro il pannello di plastica laterale.
Quest'operazione malgrado l'auto sia ancora in garanzia, la compio personalmente e se vuoi risparmiare qualche soldino senza sacrificare la salubrità dell'aria in macchina montando sempre ottimi filtri, trovo sia la soluzione migliore.
;-)
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coolmanu
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da coolmanu »

Quoto ancora una volta gli ottimi consigli dell'amico Gian, io il filtro lo cambio ogni 10.000 km, purtroppo l'aria nei dintorni di Milano e tutt'altro che pulita... :(

Prova a dare un'occhiata a quest'ottimo topic dove è spiegato, anche con delle foto, come sostituire il filtro dell'aria dell'abitacolo.
Nuova 508 berlina 2.0 Blue-HDi (160 CV) in allestimento "allure" - blu celebes...

Ex Nuova 308 berlina 1.6 e-hdi S&S (115 CV) in allestimento "allure" - grigio artense... Eccola: qui e qui
Ex 407 berlina 2.0 HDI 16v (136 CV) in allestimento "Sport pack tecno" - grigio alluminio -- da agosto 2005 a febbraio 2015 ---- Eccola: qui e qui
Ex Fiat Stilo berlina 3p 1.9 jtd - grigio alluminio -- da giugno 2004 ad agosto 2005
Ex Fiat Punto I serie berlina 5p 1.7 td - grigio alluminio -- da dicembre 2001 a giugno 2004

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palerider
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Re: Uso del clima automatico

Messaggio da palerider »

Grazie,l’ idea è buona ed il suggerimento giusto, farò così senz’ altro, ma solo fra mooolti km…Il problema è che cambiandomelo da solo risparmio la manodopera, ma è proprio il filtro a carboni attivi che costa un patrimonio :mad: . Chiaro, è salubrità dell’ aria, però da buon fumatore ho spesso il finestrino aperto anche d’ inverno :-& , per non parlare dell’ estate, quindi l’ aria dentro non è che sia poi filtrata un gran chè….
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