
In occasione dello svolgimento del P. I. M. Veneto di marzo, la collaborazione con la concessionaria Ghiraldo&Autoin di Padova è valsa a Passione Peugeot la possibilità di presentare in anteprima assoluta ai soci intervenuti la nuova ammiraglia della Casa del Leone, la 508. Un bellissimo esemplare della versione SW in allestimento “Allure” di colore Nero Perla ha costituito infatti la “sorpresa” per i partecipanti alla tradizionale cena, che hanno potuto così toccare con mano, prima di tutti, la qualità della nuova berlina Peugeot. A tutto questo, com’è ormai tradizione del Club, è ovviamente seguita un’approfondita prova su strada per dar modo di comprendere a fondo le doti della vettura.

L’esemplare in prova, immatricolato da pochi giorni e con una percorrenza di appena 550 km., era dotato del motore 2.0 HDi 16v da 140 cavalli e, in aggiunta alla dotazione di serie propria dell’allestimento “Allure” (30.700 euro), era equipaggiato con cerchi in lega da 18”, Wip Nav Evo, Color Head Up Display, Peugeot Connect, climatizzatore automatico quadrizona, Advanced Parking System, proiettori allo xeno direzionali e fari diurni a led con lavafari; lista di accessori che, unitamente al sovrapprezzo dovuto per la vernice metallizzata, porta il prezzo della vettura ad un totale di 34.690 euro.

La chiave elettronica che permette di aprire e chiudere la vettura senza estrarla dalla tasca. In alternativa la si può utilizzare come un normale telecomando, agendo sui tasti (ma perché farlo?)

L'austera ma elegante accoglienza dei posti anteriori

La strumentazione a cinque quadranti integrati dal display del computer di bordo

Il Color Head Up Display che riproduce ad altezza di visuale alcune informazioni essenziali per il guidatore

Lo schermo da 7" del navigatore che integra anche le informazioni relative all'impianto audio e al Peugeot Connect
La 508, com’è noto, giunge in un momento cruciale della storia di Peugeot. Dopo i festeggiamenti per il compimento dei 200 anni dell’azienda, si è ripartiti con un nuovo stile che ha coinvolto non solo le vetture, ma anche il la forma esteriore, la comunicazione e il brand stesso della Casa transalpina. Per quanto riguarda le auto, il nuovo corso stilistico è stato illustrato dal Centro Stile con la presentazione della concept SR1, considerata un vero e proprio “manifesto” per il decennio a venire. Ovvio che i modelli di serie saranno improntati alle sue forme e proprio la 508 è la prima vettura a beneficiarne. Decisa rottura con il passato, quindi, e si vede. Modello destinato a sostituire d’un colpo l’ammiraglia 607 e la medio-alta 407, con esse non ha niente in comune, né dentro né fuori. Esteriormente se ne discosta per il nuovo frontale, privo della grande “bocca” che ultimamente caratterizzava i modelli Peugeot (ed ora trasformata in un “single-frame” che –ancora una volta- riecheggia stilemi Audi), e per le linee tese e squadrate della carrozzeria che la rendono allineata alle tendenze in voga presso la maggior parte delle sue concorrenti. Nell’abitacolo, il primo segnale di cambiamento è rappresentato dal volante a tre razze, totalmente differente da quelli adottati dagli altri modelli del Leone. Ma tutta la plancia è completamente nuova; forme sobrie e quasi austere -da auto tedesca, verrebbe da dire- eppure allo stesso tempo, inconfondibilmente Peugeot. A chi scrive, per via di qualche arcano influsso astrale, è sembrato persino di scorgere dei richiami al cruscotto della gloriosa 504…
Nel complesso, il giudizio estetico è soddisfacente, per quanto la vettura si presenti con meno personalità di quanta ne avesse la “genitrice” 407 SW; indagini da noi condotte presso il pubblico hanno appurato che la vettura riscuote più gradimento presso la clientela “non-Peugeot” che tra gli aficionados del marchio. Crediamo però si tratti di un fenomeno passeggero, perché possiamo testimoniare che, dal vivo, la vettura risulta molto più accattivante di quanto non lo sia in foto.

I comandi del climatizzatore e dell'impianto stereo al centro della consolle

La plancetta che raccoglie i comandi del navigatore e del Peugeot Connect sul tunnel centrale

A sinistra del volante, rispettivamente, il pulsante di avvio/spegnimento del motore, la leva elettronica del freno a mano e i tasti per l'apertura di bagagliaio e sportello carburante

La plafoniera multiluci con la manopola per comandare il tendalino elettrico del tetto in cristallo e i due led arancio per l'illuminazione notturna
Passando all’esame del nostro esemplare, le piacevolezze cominciano già nell’avvicinarcisi. La vettura è infatti dotata di serie dell’Intelligent Electronic Key, ovvero la gestione elettronica della chiusura (e dell’avviamento). Per aprire le portiere non serve la chiave, la si può lasciare comodamente in tasca. E’ sufficiente tirare la maniglia della portiera, dei sensori posti al suo interno provvederanno a riconoscerci e a sbloccare la serratura (altrettanto dicasi per quando vorremo chiudere la macchina; in questo caso i sensori sono all’esterno della maniglia, per cui basterà sfiorarla con il dorso della mano: il lampeggio degli indicatori di direzione e il ripiegarsi degli specchietti retrovisori ci confermeranno che possiamo allontanarci tranquilli).
Una volta seduti al posto di guida troviamo davanti a noi la strumentazione, composta dai due quadranti principali (contagiri e tachimetro) inframmezzati dal display del computer di bordo, al di sopra del quale campeggiano tre indicatori più piccoli per il monitoraggio rispettivamente della temperatura dell’olio, del livello del carburante e della temperatura del liquido refrigerante. Sopra la palpebra, circa a metà plancia, troneggia il display retrattile del Color Head Up Display sul quale vengono ripetute alcune informazioni relative alla velocità e alle indicazioni del navigatore. Quest’ultimo si presenta a centro plancia con un bel display a colori da 7” che funge anche da pannello per tutte le informazioni concernenti il sistema audio, il Peugeot Connect (sistema telematico che consente di inviare chiamate di emergenza in caso di necessità) ed eventuali dispositivi collegati al sistema via cavo o via Bluetooth®. Per comandarlo, appena a valle della leva del cambio vi è una plancetta composta da numerosi tasti, al centro della quale troneggia una manopolina in stile “BMW i-Drive”. Per imparare a gestire il tutto occorre una certa pratica e non siamo certi che, anche a regime, la posizione dei comandi sia quella più idonea a garantire la sicurezza di marcia. L’intera strumentazione (display compresi) è chiara e ben leggibile, l’unico neo riscontrabile è forse dato dalla ridondanza di informazioni generata dal fatto che il display del computer di bordo replica -in forma più estesa- alcuni dei dati dell’Head Up Display (che, come detto, a sua volta è un “ripetitore” di strumentazione e navigatore).
Spettacolare, il grande tetto panoramico in cristallo (1,62 mq): la luminosità che penetra attraverso di esso è tale da rendere bella anche una giornata di pioggia com’è quella della nostra prova. Nel caso ci fosse stato il sole, avremmo potuto evitare di abbronzarci prematuramente grazie al tendalino scorrevole azionabile elettricamente. Quest’ultimo si controlla grazie ad un comando presente nella consolle situata tra le due alette parasole, vera e propria “plancia di controllo sospesa” che incorpora anche la plafoniera a più luci con i relativi comandi e due led di colore arancio che di notte proiettano una luce soffusa sul tunnel centrale.
Della chiave elettronica abbiamo detto. Ora accenniamo al fatto che non vi è un luogo dedicato ove riporla, ergo, occorre tenerla in tasca (pena dimenticarla in qualcuno dei numerosi scomparti portaoggetti di cui la vettura è dotata). A parte questo peccato veniale, l’operazione di avviamento del motore è semplice: basta tenere il piede sulla frizione e contestualmente premere il pulsante “Start” all’estrema sinistra della plancia: il motore si anima senza turbare l’ovattata atmosfera dell’abitacolo. Una rapida regolata a volante, sedile e specchietti (ogni pilota troverà facilmente la sistemazione più consona) e poi si parte. Il due litri turbodiesel da 140 cv svolge egregiamente il suo compito e di questo ci meravigliamo poiché i chili da portare a spasso non sono pochi (1575, compreso il pilota). Eppure l’auto scivola via rapida, senza eccessivi patemi, riprendendo con disinvoltura anche dai regimi più bassi e dimostrando pure un’agilità insospettabile, se si pensa che siamo al volante di una station wagon lunga quattro metri e ottantuno centimetri. Se proprio si vuole trovare un difetto, si potrà contestarle una certa qual “pigrizia” sotto i 2000 giri ma vorrebbe dire essere eccessivamente severi in quanto non si tratta certo di qualcosa in grado di compromettere il piacere di guida. Il rumore del motore giunge lontanissimo e, anche a velocità autostradali, il confort acustico è assolutamente di prim’ordine: appena qualche accenno di sibili aerodinamici e il rumore di fondo generato dai grossi pneumatici 235/45. Parlando di questi ultimi e ricordando che calzano cerchi da 18 pollici, non si può non sottolineare l’ottimo lavoro svolto dalle sospensioni che riescono a filtrare le asperità in maniera esemplare, smorzando anche l’ovvia rigidità di simili coperture.
Ottimo il fascio luminoso creato dai proiettori a tecnologia mista xeno-led, luce nitida e ben definita; apprezzabile il sistema Smartbeam che provvede automaticamente a commutare gli anabbaglianti in abbaglianti non appena le condizioni di sicurezza lo consentono. Sulla vettura era poi presente l’ormai collaudato sistema “cornering” che consente ai fendinebbia –a velocità inferiori ai 40 km/h- di ruotare il fascio luminoso all’interno di una curva per illuminarla meglio.
Un elogio vogliamo rivolgerlo al sistema del tergicristallo automatico i cui sensori ci è sembrato funzionino in maniera più precisa rispetto a quelli montati su altre vetture Peugeot provate in precedenza; probabilmente vi è stato un affinamento del software di gestione.
Eccellente l’impianto di climatizzazione quadrizona: veloce nel raggiungere le temperature impostate, dà la grande comodità di offrire anche ai passeggeri posteriori la possibilità di regolazione separata della temperatura. Peccato solo per la consolle posteriore troppo prominente che ruba spazio prezioso alle gambe di un eventuale quinto passeggero. Il quale, in assenza di essa, godrebbe di spazio superiore alla media per via della presenza appena accennata del tunnel centrale.
Un accenno, infine al bagagliaio, il cui vano da 560 decimetri cubi è molto ben sfruttabile grazie alla sua regolarità. Un meccanismo comandato da apposite levette poste all’interno consente di ripiegare in un sol colpo i sedili posteriori, aumentando così il volume di carico fino a 1118 decimetri cubi; sotto il piano di carico si trova la ruota di scorta in acciaio (215/60 R 16) con i relativi attrezzi).

La splendida sensazione di ariosità data dal tetto Ciél

Le portiere posteriori dotate di tendine estraibili...

...rivelano lo spazio riservato ai passeggeri dei sedili dietro

Le plafoniere dedicate...

...e la monumentale consolle per gestire l'impianto di climatizzazione, sulla quale spicca anche una presa di corrente 12V
Non avendo noi la possibilità di effettuare rilevazioni oggettive, le notazioni riguardo alle prestazioni si rifanno ai dati forniti dalla Casa costruttrice: per la 508 SW 2.0 HDi 16v 140 cv, Peugeot dichiara una velocità massima di 210 km/h ed un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,1”. Per quanto riguarda i consumi, il valore dichiarato è di 5 litri di gasolio ogni 100 km. ma è chiaro che si tratta di dati risultanti dai cicli di omologazione che, com’è noto, sono abbastanza ottimistici; per averne di più obiettivi è quindi meglio attendere il responso della stampa specializzata. Infine il dato relativo alle emissioni, di stringente attualità, visti i tempi: con questa motorizzazione la vettura emette in media 130 grammi di anidride carbonica per ogni chilometro percorso.

La forma regolare del vano bagagli (560 decimetri cubici)

Ai lati sono presenti dei pratici ganci, il comando per ribaltare i sedili posteriori e le plafoniere d'illuminazione

Sotto il vano è sistemata la ruota di scorta, completa di attrezzistica

Particolare del gruppo ottico posteriore...

...e di quello anteriore con lampade xeno e luci led
In definitiva: una gran bella auto, completa e ben rifinita, dotata in più anche di un motore “giusto” (ma altri ce ne sono per venire incontro alle molteplici esigenze dei potenziali acquirenti). Qualche nota stonata nei dettagli ma nulla che non si possa correggere con l’andare del tempo. La linea esterna divide i giudizi, ma va anche detto che solo rompendo con il passato si riescono a costruire nuove avventure… e la 508 ne promette di veramente belle. Da provare!

Vittorio Imbriani
(Squalo)