
a parte gli scherzi, passiamo ad un argomento SERIO ed importante come solo pochi (Eastside di sicuro...poi credo anche Prowler, forse Kranio e Slime ma sono certo che gli altri non si saranno soffermati troppo su questo argomento) sanno: la regolazione del gain.
Soprattutto in sistemi multiamplificati, la regolazione corretta dei gain rappresenta uno dei FONDAMENTI del buon ascolto. Non parliamo poi di quanto influisca e semplifichi le cose saperlo fare in caso di crox passivi (quindi in assenza di un gain regolabile da un processore attivo): in quel caso, si dovrebbe impazzire ed armeggiare fin troppo con partitori resistivi onde attenuare Tw, ecc...
in breve: oltre all'empirica regolazione del gain con il solito metodo ("metti su un cd che conosci bene, il più dinamico possibile, e alza lentamente il gain finchè non avverti distorsione, poi diminuisci un poco") ne esistono di più precise!
la prima, più semplice è quella dell'oscilloscopio: si butta su un cd di test e si alza finchè l'onda rimane "unclipped" e "pulita"...ma lasciamola a chi è ADEGUATAMENTE equipaggiato (2 persone: 1.l'intallatore serio 2. Ispanico

c'è un altro modo: un semplice voltmetro digitale in AC e alcuni dati precisi, magari forniti da una rivista specializzata che ha redatto la recensione del vostro ampli.
si butta su un cd su cui si sia incisa un'onda sinusoidale PULITA di una certa freq a 0db e si misura ai capi dell'output la tensione: si alza il gain finchè questa misura non corrisponde ad un valore calcolato (o letto direttamente nela recensione, se c'è).
prima di continuare (giusto per evitare figure barbine)...Ispanico o Retz (o chiunque altro) sa X CERTO il calcolo da effettuare?
I dati minimi saranno certamente:
-impedenza ap da pilotare
-W reali (da recensione)o dichiarati come tali ("di targa")
-(eventualmente) consumo medio dell'ampli alla massima potenza non distorta.
attendo interventi...oppure continuo.
