Al netto della deformazione dovuta ad un non corretto gonfiaggio, ciò che abbiamo è:
- I cerchi da 16" montano gomme 205/55 il che vuol dire che il diametro complessivo della ruota (cerchio+gomma) è pari a 16*2,546(diametro cerchio)+2*20,5*0,55(altezza spalla gomma)+2*1(spessore battistrada)=64,7cm
- I cerchi da 17" montano gomme 225/45 -> 17*2,546(diametro cerchio)+2*22,5*0,45(altezza spalla gomma)+2*1(spessore battistrada)=65,5cm
- I cerchi da 18" montano gomme 225/40 -> 18*2,546(diametro cerchio)+2*22,5*0,4(altezza spalla gomma)+2*1(spessore battistrada)=65,8cm
Possiamo vedere che dal cerchio da 16" a quello da 18" c'è appena 1cm di differenza sul diametro della ruota (quindi 0,5cm sul raggio), mentre la differenza di diametro tra 17" e 18" è praticamente nulla.
In sostanza la reattività sulla ripresa e sulle accelerazioni è quasi pari. Ciò che cambia in maniera significativa è l'altezza della spalla dello pneumatico, con conseguente differenza di deformabilità laterali e rigidezza complessiva della ruota.
Se consideriamo lo pneumatico come una componente elastica deformabile (assimilabile ad una molla) della ruota, a parità di diametro complessivo il 18" risulterà più preciso e più brusco negli inserimenti in curva (in quanto più rigido), ma assorbirà molto meno le asperità del terreno.
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mabit:
cito te perché hai accennato all'argomento, non per altro..
In merito alla larghezza degli pneumatici, qui ci sarebbe da aprire un capitolo interessante, ma in breve non sempre pneumatico più largo = maggiore impronta a terra. Questo per due motivi:
1) più è largo il battistrada e più questo conterrà canali per deflusso dell'acqua piovana allargati
2) in termini fisici l'impronta a terra è direttamente proporzionale alla pressione di gonfiaggio degli pneumatici. Superficie di appoggio (impronta) x pressione (di gonfiaggio) = Forza di reazione che bilancia la forza Peso del veicolo. Non a caso sconsigliano sempre di salire troppo con le pressioni, perché oltre a far consumare male il battistrada, succede che c'è meno impronta a terra, che da un lato porta ad una riduzione dei consumi (minore attrito volvente da vincere) ma dall'altro riduce anche l'attrito radente, necessario in frenata, quindi frenate più lunghe e maggiore rischio di perdita di aderenza
