Analizzando un pochino nel dettaglio il lavoro della sospensione indifferentemente se anteriore o posteriore, come ben sapete la sospensione è formata dalla coppia molla e ammortizzatore. Il compito della molla è quello di sostenere il carico verticale dell'auto e quello di assorbire le asperità del manto stradale compensando tutte le variazioni altimetriche del manto stesso.
Quello dell'ammortizzatore oltre alla molla, è di assicurare il massimo contatto pneumatico asfalto (tenuta di strada e stabilità), garantire il massimo comfort per tutti i passeggeri in tutte le condizioni di carico, di manto stradale e di numero di occupanti.
Mentre quello del solo ammortizzatore è di frenare la corsa della molla affinché questa non abbia a rimbalzare come fosse una palla (caso che si verifica quando gli ammortizzatori sono completamente scarichi).
Queste sono solo alcune delle variabili in gioco fermo restando che tutte le altre componenti meccaniche e di efficienza dei singoli organi meccanici che compongono la sospensione siano in perfetto stato.
Fatta questa lunga premessa, analizziamo le funzioni di molla e ammortizzatore quando per esempio si supera una buca.
Quando la ruota entra nella buca, il dislivello fra la sede stradale e la profondità della buca, viene compensato dalla molla che si estende in proporzione alla profondità della buca, maggiore sarà la profondità e maggiore sarà l'estensione che dovrà compiere.
Nel contempo anche l'ammortizzatore si estende.
Quando la ruota fuoriesce dalla buca, seguendo il profilo stradale, è costretta a salire e molla e ammortizzatore andranno a comprimersi fino a quando la ruota non avrà raggiunto il livello del manto stradale sul quale poggiano anche le altre ruote.
Ora attenzione:
Mentre la ruota sale, quindi si accinge ad uscire dalla buca, la molla si carica e come tutti sapete accumula energia al tempo stesso l'ammortizzatore si comprime.
Dicevamo prima che il compito dell'ammortizzatore è quello di frenare e rallentare tutte le compressioni ed estensioni della molla affinché la ruota non rimbalzi e mantenga sempre il perfetto contato con il terreno.
Adesso arriva il bello:
Se l'ammortizzatore per una serie di motivi, non riesce a frenare adeguatamente in tutte le condizioni l'estensione e la compressione della molla si avrà una perdita di aderenza.
Risultato:
Quando come nel nostro caso la ruota esce dalla buca, poiché l'ammortizzatore non riesce a rallentarne a sufficienza l'estensione, di fatto la molla ha la meglio arrivando a svolgere passatemi l'esempio che rende meglio l'idea una sorta di trampolino di lancio per la ruota, la quale viene spinta arrivando addirittura nei casi più gravi a staccarsi dal terreno e quindi alla perdita più o meno totale di aderenza.
Capirete bene che trovare il giusto compromesso che soddisfi al meglio tutte le condizioni riportate all'inizio del questo post, non è affatto facile per nessun costruttore, perché si tratta di un compromesso che certamente non eccellerà mai in una sola condizione a meno di un assetto sportivo come le auto da pista, ma questo non è il nostro caso.
Va detto che col passare dei km, man mano che un ammortizzatore si scarica perde di efficienza.
In altri termini, perde la capacità di rallentare e frenare la corsa della molla sia in estensione che in compressione.
Questo il motivo per il quale come si cambiano gli ammortizzatori si ha la sensazione di viaggiare sui binari e l'auto non è più "ballerina".
Fate caso quando avete davanti a voi un'auto un po' datata che molte volte quando prende una buca con le ruote posteriori queste per un istante arrivano anche a staccarsi completamente dal terreno senza che il conducente se ne accorga a meno che non stia percorrendo una curva.
E' evidente che Peugeot non ha azzeccato il tutt'altro che facile connubio molla / ammortizzatore, altrimenti non sareste in così tanti a riscontrare tale problematica.
Sperando essere stato chiaro e magari anche di aiuto per qualcuno.
